Immagine 04 Cuori Evasioni dentro e fuori la mia cucina Immagine 04 Cuori

28 dicembre 2018

Tronchetto dolce del Buon Augurio

Classico dolce beneaugurante da servire a fine/inizio anno per richiamare fortuna e felicità. Se ne possono fare tantissime versioni e questa è particolarmente facile e veloce, ma non per questo meno buona e d'effetto. La base è sempre la Pasta Biscotto, una specie di Pan di Spagna che rimane elastico, adatto ad essere arrotolato. Poi si può giocare come si vuole con le bagne, le farce e le coperture. Io ho scelto un liquore al caffè, della panna al cacao,  del cioccolato fondente e ... Buon Anno a tutti!

Buche de Noel
Tronchetto facile del Buon Augurio

19 ottobre 2018

Ciambellone con cioccolato e nocciole di Marco Bianchi - mia variante

Ricetta riciclo albumi

Guardando il nuovo programma su Food Network "La mia cucina delle emozioni" di Marco Bianchi, giovane scienziato e cuoco salutista, ho trovato l'spirazione per impiegare delle nocciole che avevo in dispensa da un po', oltre che degli albumi congelati avanzatimi da precedenti preparazioni. In realtà nel suo ciambellone non ci sono albumi, ma la parte liquida é costituita da latte di mandorla. Inoltre lui ha usato unicamente 80 g. di zucchero moscovado, che è uno zucchero  di canna grezzo con un gradevole retrogusto caramellato di liquirizia. Io, però, non me la sono sentita di impiegarne così tanto, per paura che influenzasse troppo il sapore del dolce ed in famiglia non gradissero, quindi l'ho ridotto ed integrato (abbondando un po') col classico zucchero semolato. Ad ogni modo, quello che ne è uscito è un sofficissimo e nutriente Ciambellone ottimo per la colazione e la merenda... niente male come ricetta di riciclo avanzi e svuota-dispensa!

La mia cucina delle emozioni Marco Bianchi  Food Network
Ciambellone con cioccolato e nocciole di Marco Bianchi - mia variante

31 maggio 2018

Gelato alla Crema con Ragù di Fragole di Luca Montersino

E' di nuovo tempo di Fragole e di Gelati ed allora inauguro la stagione con l'ottimo connubio tra Crema e Fragole, da una vecchia puntata di "Peccati di Gola" di Luca Montersino.
E' un gelato ricco, dal gusto antico e vero, che sa  di panna, di uova, di limone, come la crema dei miei ricordi di bambina, che nonna preparava apposta per me, con semplicità e amore, a chiusura del pranzo domenicale. 
Una voluttuosa cascata di fragole "in ragù" completa la coppa con la sua avvolgente freschezza.

L'ho realizzato col Kenwood Cooking Chef in tutte le sue fasi, a partire dalla base del gelato fino al ragù di fragole. Vi  descrivo entrambi i procedimenti con e senza Kenwood Cooking Chef.  Il risultato sarà comunque perfetto.

Gelato alla crema
Gelato alla Crema con Ragù di Fragole di Luca Montersino


Gelato alla Crema con Ragù di Fragole di Luca Montersino

Ingredienti:

Per il Gelato alla Crema (circa 1 kg. di prodotto finito - 8 persone):
(La ricetta parte da 1 Kg. di latte ed io ho riproporzionato tutto su 650 g., ottenendo la quantità max che può lavorare la gelatiera del Kenwood Chef. Tra parentesi riporto le dosi originali di Montersino)
  • 650 g. (1000 g.) di latte fresco intero
  • 168 g.   (300 g.) di tuorlo (n. 9 nel mio caso)
  • 170 g.   (260 g.) di panna fresca
  • 195 g.  (300 g.) di zucchero semolato
  •  58 g.    ( 90 g.) di  destrosio
  •  65 g.   (100 g.) di latte scremato in polvere
  •    1/3        (2 g.) di bacca di vaniglia
  • 2,5 g.     (10 g.) di neutro per gelato (miscela di addensanti naturali per gelato)
  • scorza a pezzettoni di mezzo limone non trattato, rigorosamente solo il giallo  (aggiunta mia personale)

 la proporzione dà 195 g. (circa n. 10 tuorli), ma io non ne avevo più. Però assicuro che viene bene anche così.

✽ la proporzione dà 6,5 g., ma il mio neutro ha un potere addensante molto elevato e quindi ne ho ridotto la quantità (penso non sia indispensabile e la prossima volta voglio provare ad ometterlo, in quanto non di facile reperibilità, od a sostiruirlo con un pizzico di farina di semi di carrube, più facilmente rinvenibile nei negozi bio. Poi vi aggiornerò).

Per il Ragù di Fragole:
(Anche qui la ricetta partiva da 500 g. di polpa di fragole ed io ho riproporzionato tutto su 300 g.. Tra parentesi le dosi originarie)
  • 300 g. (500 g.) di polpa di fragole (ottenuta da circa 400 g. di fragole mondate)
  •  90 g.  (150 g.)  di zucchero semolato
  •  36 g.   (60 g.)  di glucosio
  •    5 g.     (3 g.)   di pectina
  •   12 g.   (20 g.) di succo di limone
  • 420 g. (700 g.) di fragole a cubetti
  •  0,0 g. (0,5 g.) di cardamomo (l'ho omesso)

la proporzione dà 1,8 g., ma la  mia pectina addensa meno, quindi ho dovuto aumentare la quantità.

Gelato alla Crema con Ragù di Fragole di Luca Montersino

Procedimento con Cooking Chef  (più sotto senza Cooking Chef):
  • La base del Gelato  non è altro che una sorta di crema inglese alla vaniglia e limone. Se si ha tempo, un paio d'ore prima di iniziare, mettere in infusione nel latte freddo la bacca di vaniglia aperta e la scorza del limone, direttamente dentro la ciotola del Cooking Chef e lasciare riposare in frigo. 
  • Montare il gancio mescolatore,  impostare la temperatura a 83° e scegliere modalità di mescolamento con pausa di 10".
Scaldare il latte con gli aromi a 83°

  • In una ciotola mescolare le polveri: zucchero, destrosio, latte in polvere e neutro, poi aggiungere i tuorli ed amalgamare il tutto, aiutandosi con un po' del latte che si sta scaldando.

A parte, mescolare tutte le polveri

Aggiungere i tuorli nelle polveri

Amalgamare le polveri coi tuorli e un poco del latte caldo

  • Montare la frusta gommata e versare il composto ottenuto dentro la ciotola del Cooking col latte caldo, proseguendo con temperatura a 83° e mescolamento continuo per 5 o più minuti, finchè la crema addensa leggermente a velare un cucchiaio.  

Inserire il  composto di tuorli nel latte caldo e cuocere fino a che non vela il cucchiaio


  • Quindi trasferire velocemente in un recipiente freddo passando la miscela attraverso un colino e far freddare in freezer o in abbattitore, coperta con pellicola a contatto.

Filtrare subito la miscela pronta dentro un recipiente freddo

Mettere la miscela a raffreddare

  • A raffreddamento avvenuto, inserire anche la panna fredda ed introdurre la preparazione nella gelatiera (io quella del Cooking Chef), lasciando girare finchè il gelato risulta montato e spumoso, all'incirca 40 - 45'.

Aggiungere la panna liquida alla miscela fredda

Introdurre la miscela nella gelatiera



  • Travasare in una vaschetta, passare in abbattitore a stabilizzare per 30' e poi in freezer fino al consumo, oppure mettere direttamente in freezer.
  • Il gelato così ottenuto non indurisce eccessivamente e resta sempre cremoso, anche dopo tante ore in congelatore. Tuttavia consiglio un passaggio in frigo di 10' prima del consumo. Il giorno successivo risulta migliore sia di gusto che di consistenza.
  • Per il Ragù di Fragole: frullare le fragole in un mixer e filtrare la purea ottenuta con un colino direttamente nella ciotola lavata del Cooking Chef, poi aggiungerci il glucosio e il succo di limone.

Versare le fragole mondate in un mixer 

Ridurre le fragole in purea

  • Montare il gancio mescolatore e selezionare la temperatura a 65° con mescolamento continuo.

Scaldare la purea a 65° col glucosio e il succo di limone

  • Nel frattempo disperdere la pectina nello zucchero, poi versarlo a pioggia sulla polpa di fragole calda e continuare a cuocere per qualche minuto fino a che non raddensa.

Disperdere la pectina nello zucchero e versare sulla purea, continuando la cottura qualche minuto


  • Travasare in una ciotola e raffreddare in freezer o frigo senza congelare.

Coulis di fragole
Purea di fragole pronta, addensata al punto giusto

  • Tagliare le altre fragole a cubettini e mescolarle alla purea fredda. Conservare in frigo. Se si pensa di gustare il gelato successivamente, consiglio di preparare il ragù di fragole il giorno stesso del servizio, con qualche ora di anticipo. 

Ricette di Luca Montersino
Introdurre le fragole a pezzettini nella purea - Ragù di fragole pronto

  • Per il Servizio: disporre il gelato in coppe ghiacciate, alternandolo a piacere col ragù di fragole ben freddo.


Procedimento senza Cooking Chef:
  • Cominciare dal Gelato: se si ha tempo, un paio d'ore prima di iniziare, mettere in infusione nel latte freddo la bacca di vaniglia aperta e la scorza del limone, direttamente dentro la casseruola che si userà per la cottura della miscela. Lasciare riposare in frigo. 
  • Scaldare il latte con gli aromi fino al limite del bollore (83° se si dispone del termometro).
  • In una ciotola mescolare le polveri: zucchero, destrosio, latte in polvere e neutro, poi aggiungere i tuorli ed amalgamare il tutto, aiutandosi con un po' del latte che si sta scaldando.
  • Versare il composto ottenuto dentro la casseruola del latte caldo e continuare la cottura a fuoco dolce, sempre mescolando e senza mai bollire, finchè la crema addensa leggermente e vela il cucchiaio (83/85° col termometro).  
  • Quindi trasferire immediatamente in un recipiente freddo, passando la miscela attraverso un colino e far freddare in freezer o in abbattitore, coperta con pellicola a contatto.
  • A raffreddamento avvenuto, inserire anche la panna fredda ed introdurre il composto nella gelatiera (io quella del Cooking Chef), lasciando girare finchè il gelato risulta montato e spumoso, all'incirca 40 - 45'.
  • Travasare in una vaschetta e passare in abbattitore a stabilizzare per 30', poi in freezer fino al consumo, oppure mettere direttamente in congelatore.
  • Il gelato così ottenuto non indurisce troppo e resta sempre cremoso. Tuttavia consiglio un passaggio  in frigo di 10' prima del consumo. Il giorno successivo risulta migliore sia di gusto che di consistenza.

  • Per il Ragù di Fragole: frullare le fragole in un mixer e filtrare la purea ottenuta attraverso un colino, direttamente nella casseruola di cottura. Aggiungere il glucosio e il succo di limone.
  • Scaldare la purea a fuoco dolce fino a 60-65°, mescolando ogni tanto.
  • Nel frattempo miscelare lo zucchero con la pectina, versarlo a pioggia sulla polpa di fragole e continuare a cuocere per qualche minuto fino a che non addensa. 
  • Travasare in una ciotola e raffreddare in freezer o frigo senza congelare.
  • Tagliare le altre fragole a cubettini e mescolarle alla polpa. Conservare in frigo. Se si pensa di gustare il gelato successivamente, consiglio di preparare il ragù di fragole il giorno stesso del servizio, con qualche ora di anticipo.
  • Per il Servizio: disporre il gelato in coppe ghiacciate, alternandolo a piacere col ragù di fragole ben freddo.

Peccati di Gola di Luca Montersino
Gelato alla Crema con Ragù di Fragole di Luca Montersino

Gelato alla crema Peccati di gola di Luca Montersino
Gelato alla Crema con Ragù di Fragole di Luca Montersino

Gelato fatto in casa
Gelato alla Crema con Ragù di Fragole di Luca Montersino

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21 maggio 2018

Impressioni di Sicilia 3^ parte: Isola di Favignana, Regina delle Egadi

22 Settembre 2017 - "Splendida" è il primo aggettivo che mi viene in mente per descrivere quest'isola appartenente all'arcipelago delle Egadi, situato di fronte alla porzione di Sicilia occidentale racchiusa tra Trapani e Marsala. Favignana, più grande e frequentata, è la regina, Levanzo e Marettimo, riservate e selvagge, le sue ancelle. Splendida, sì, come le altre isole, cosidette "minori" solo per estensione e non certo per bellezza, che impreziosiscono le coste italiane, ognuna col proprio fascino peculiare. 


Diario di viaggio a Favignana
L'incantevole mare di Favignana

Non ci eravamo programmati per Favignana, l'abbiamo deciso la mattina stessa, per cui dopo l'imperdibile colazione all'Antico Baglio di Paceco, indossiamo di corsa i costumi e ci rechiamo al porto di Trapani. Parcheggiamo su un piazzale e ci viene incontro un anziano signore che ci chiede un "obolo", anche se lì il parcheggio è gratuito. Noi gli diamo una moneta e lui attacca un bigliettino, segnato a penna, sotto il tergicristalli dell'auto. Il suo significato ci resta a tutt'oggi ignoto... oltre che un po' inquietante. Comunque... eravamo intenzionati a prendere i traghetti di linea della Liberty Lines, ma nonostante la stagione avanzata, erano tutti al completo, per cui ci siamo dovuti rivolgere ad uno di quelli privati che richiamano i turisti sulla banchina del porto, il "Costa del Sole" che, ad un prezzo di poco superiore, € 10,00 a testa (contro gli 8,50 di linea), ci ha trasportati sull'isola. Vista la grande affluenza, appena scesi, abbiamo preferito acquistare subito il biglietto per il rientro, questa volta con Liberty Lines a € 8,50 cad..  Durante la traversata una ragazza dell'equipaggio ci informa che, se lo desideriamo, una volta sbarcati, potremo usufruire del suo servizio di guida per un breve giro in centro di circa 45 minuti al costo di 3,00 € ciascuno. Decidiamo di approffittarne per capire qualcosa di più su Favignana. Ed abbiamo fatto bene perchè la ragazza è brava ed appassionata, oltre che disponibile a rispondere ad ogni nostra curiosità. 


La prima cosa che cattura l'attenzione, appena scesi dal traghetto, è l'antica Fortezza di Santa Caterina risalente intorno all'anno mille, appollaiata sull'altura omonima che domina la zona porto con lo stabilimento delle tonnare Florio e la Praia. Ci si sale a piedi, attraverso un sentiero brullo ed assolato e nessuno ci si avventura a causa del caldo. Pensate che panorama mozzafiato da lassù, ma per me sarebbe fattibile solo nei mesi più freschi.

Cntro di Favignana
La Fortezza di Santa Caterina domina l'abitato di Favignana, l'antica tonnara Florio e la spiaggia Praia

Successivamente la nostra guida ci accompagna al pittoresco Palazzetto Florio, costruito nel 1878 e ci racconta l'incredibile storia dei suoi proprietari. I Florio erano degli speziali che da Bagnara Calabra si trasferirono in Sicilia, dove divennero in breve tempo i protagonisti di un'ascesa economica vertiginosa, investendo nei settori più svariati, quali la grande navigazione, l'attività bancaria, l'industria del tonno, del marsala, del tabacco, dello zolfo, divenendo così la famiglia più potente di tutta la Sicilia. Nel 1874 Ignazio Florio acquistò le Egadi con tutti i diritti di mare e di terra, dando grande impulso all'attività delle tonnare, che producevano enormi quantità di tonno conservato, regalando all'isola un periodo di buona prosperità. La presenza dei Florio caratterizzò profondamente Favignana, anche dal punto di vita architettonico. 
Dopo aver costruito un impero economico immenso la fortuna dei Florio cominciò a vacillare ed una serie di congiunture avverse li portò a perdere tutto, tanto da arrivare a dover vendere persino i gioielli di famiglia. La parabola della dinastia Florio durò circa 150 anni, funestata anche da gravi lutti, e Vincenzo, l'ultimo discendente maschio, morì nel 1957 estinguendone la casata. 
Il Palazzo Florio si presenta esternamente in un caratteristico stile neogotico, mentre l'interno è in liberty. Consiglio di visitarlo (l'ingresso è gratuito) ed assistere al documentario che viene trasmesso a ciclo continuo sull'interessantissima storia dei Florio, attraverso la quale viene raccontata un'intera epoca. Noi l'abbiamo fatto verso sera, al ritorno dalle spiagge, nell'attesa di riprendere il traghetto.
La tonnara invece è stata trasformata in una sorta di museo/percorso storico.

Cose da vedere a Favignana
Palazzetto Florio (ore 10,30 appena sbarcati) - Favignana

Ci rechiamo poi in Piazza Matrice dove la guida ci mostra la Chiesa, eretta nel 1704, caratterizzata dalla veletta superiore a tre campane, facendoci notare la somiglianza con le chiesette dei villaggi sudamericani che si vedono anche nei film; ciò è dovuto agli  emigranti siciliani che hanno esportato in quelle terre lo stesso modello architettonico. La medesima struttura l'abbiamo ritrovata anche in altre zone della Sicilia, utilizzata, per lo più, nelle chiese di modeste dimensioni, come a Mazara.

Piazza Matrice, salotto di Favignana

Poi ci spiega che dalla parte opposta, in fondo alla strada, ci sono le carceri che racchiudono la Fortezza di San Giacomo (1074 d.C.), facente parte dell'antico sistema difensivo, insieme a quella di Santa Caterina e di San Leonardo che ora non esiste più. Da tempo si sta parlando di spostare il penitenziario per "liberare" la Rocca e restituirla così alla cittadinanza e ai numerosi visitatori.

La prossima tappa è la visita a uno dei tanti giardini ipogei esistenti a Favignana.  La nostra "Cicerona" ci racconta che il suolo dell'isola é molto ricco di una pietra, il cosiddetto tufo di Favignana, molto apprezzato in edilizia. In realtà non si tratta di tufo, che è una roccia vulcanica, in quanto le Egadi non lo sono, ma di calcarenite che è, invece, una pietra sedimentaria. Ad un certo punto, data la mancanza di un regolamento, quasi tutte le famiglie dell'isola aprirono una loro cava di "tufo", che veniva esportato in grande quantità verso la Sicilia e fino in Tunisia, per la costruzione di case e palazzi. Le cave rimasero attive fino a metà del secolo scorso e costituirono una fonte di reddito importante nell'economia isolana. Poi vennero dismesse perchè non più convenienti. L'attività di estrazione, però, ha lasciato un segno profondo su buona parte di Favignana, modellandone il suolo con cavità e forme squadrate lasciate dal prelievo dei blocchi di pietra a formare un groviglio di spazi geometrici e massi cubici evocanti misteriose città perdute, rovine di civiltà arcaiche, fantascientifici suoli lunari. Per fortuna, questa è una delle rare volte in cui, lo sfruttamento economico di un territorio non ne ha provocato l'imbruttimento, anzi, oserei dire che l'ha caratterizzato, come abbellito da un'enorme opera d'arte, in armonia con la natura circostante. 
Gli abitanti di Favignana hanno poi rafforzato tale armonia, sfruttando quegli spazi come sedi per orti e giardini, con l'indubbio vantaggio di proteggere le colture dagli sferzanti venti marini, come il Favonio da cui l'isola trae il nome. Ecco che nascono i famosi giardini ipogei di Favignana e quello della foto ne è un esempio. 

cose da fare a Favignana
Giardino ipogeo in centro a Favignana

La nostra guida ci informa che ne esistono di molto belli e ci invita a non perdere quelli "Dell'impossibile" di Villa Margherita, definendoli addirittura un'esperienza mistica e le immagini che ho visto sul web sembrano proprio darle ragione.  Dato il tempo a nostra disposizione, con grande rammarico, abbiamo dovuto rinunciare a questa visita in favore del giro costiero, con l'intento, però, di recuperare in un futuro ritorno.
La nostra accompagnatrice ci saluta sulla spiaggia Praia, di fronte allo stabilimento delle tonnare Florio, altro interessante sito di archeologia industriale, ormai chiuse da decenni per la drastica diminuzione dei tonni presenti nel Mediterraneo. La causa va ricercata nella pesca indiscriminata delle multinazionali che, con mezzi avanzatissimi, li bloccano sullo stretto di Gibilterra, prelevandone quantità ingenti, più di quanto non facessero le tonnare siciliane col seppur cruento rito della mattanza. E' evidente che ciò ha comportato un danno per quei paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo che si sono visti sottrarre un'importante risorsa ittica.

Tonnare Florio a Favignana
L'antica tonnara Florio si affaccia sulla spiaggia Praia vegliata dal Forte di Santa Caterina

L'ultima curiosità che ci lascia è quella che del tonno di cui, come per il maiale, non si butta niente e, dalla bollitura prolungata delle pinne e degli altri scarti cartilaginei, si ricavava un olio che veniva utilizzato per impermeabilizzare gli esterni delle abitazioni in tufo. E' interessante osservare come le varie attività dell'isola, quali la lavorazione del tonno, l'estrazione del tufo e l'agricoltura si siano intrecciate tra loro, completandosi ed ottimizzandosi a vicenda, dando vita così ad un unico sistema integrato.

Terminata la visita guidata, ci fiondiamo ad affittare uno scooter 125 in uno dei numerosi noleggi al costo di € 15,00 per l'intera giornata e partiamo all'esplorazione della costa.  Attenzione! Quando fate rifornimento, vi consiglio, per esperienza personale, di controllare il display della pompa e la lancetta del carburante,  affinchè la quantità pagata corrisponda effettivamente a quella che finisce nel serbatoio. 

Per comodità, inserisco una piantina dell'isola presa dal web, in modo che possiate localizzare facilmente le varie spiagge che citerò.
Un altro consiglio che sento di dare è di munirvi di scarpette da scoglio, in quanto si tratta spesso di litorali sassosi o rocciosi.


La nostra prima meta è Cala Rossa, quasi completamente rocciosa, probabilmente la più bella di tutta l'isola per il colore e la trasparenza del suo mare, nonchè la particolarità del paesaggio fortemente caratterizzato dalle ex-cave di tufo di cui sopra. Lo stradello che vi ci conduce sembra attraversare una città fantasma, un luogo surreale, un paese immaginarioscenografia perfetta per un film fantasy. Manca solo di vedere uno zombi uscire da dietro le rovine!

Cala Rossa Favignana
Sullo stradello per Cala Rossa il paesaggio è modellato dalla passata estrazione dei blocchi di tufo

Diario di Viaggio a Favignana
Si comincia ad intravedere Cala Rossa

Reportage su Favignana
Lungo lo stradello per Cala Rossa

Reportage su Favignana
Cala Rossa vista dall'alto, appena prima di scendere, con Levanzo sullo sfondo

L'accesso al mare non è dei più agevoli, ma la bellezza della baia compensa abbondantemente il lieve disagio. Abbiamo fatto anche snorkeling, avvistando tanti pesci  che nuotavano tranquilli, nonostante il disturbo dei bagnanti. 

Spiagge di Favignana
Tutta la costa circostante Cala Rossa  è modellato dalla passata attività estrattiva

Cose da vederea a Favignana
La trasparenza e i colori di Cala Rossa sono eccezionali

Cala Rossa di Favignana
L'incantevole bellezza di Cala Rossa

Dopo il bagno, abbiamo pranzato al sacco, concludendo coi deliziosi dolcetti acquistati giorni prima dalle monache di Mazara e ci siamo crogiolati al sole, accarezzati dalla lieve brezza marina, per poi inforcare di nuovo lo scooter, pronti a scoprire nuovi angoli di paradiso. 
Quindi approdiamo all'adiacente Cala del Bue Marino. ma prima di scendere ci rinfreschiamo con una granita acquistata ad un chioschetto, dove un simpatico ed intraprendente ragazzo ce ne mostra la realizzazione con l'uso esclusivo di zucchero, acqua e limone, mentre dispensa assaggi a tutti i passanti che facilmente cedono all'acquisto. In effetti è molto buona e ci voleva proprio (costo € 2 cad.).

Mare a Favignana
Pausa granita alla Cala del Bue Marino

Cala del Bue Marino a Favignana
Formazioni rocciose alla Cala del Bue Marino

Anche qui mare blu cobalto e azzurro turchese, ma la vera protagonista è la cava, inconsapevole cattedrale tra le onde, con le linee squadrate e le gallerie misteriose, frutto della tacita complicità tra uomo e pietra, artificio e natura.
L'accesso al mare non mi è sembrato dei più semplici... in acqua non c'era nessuno.

Viaggio a Favignana
Fantasie di blu alla Cala del Bue Marino e costa siciliana sullo sfondo

Cave di tufo a Favignana
Torre residua dall'estrazione del tufo alla Cala del Bue Marino

Cose da vedere a Favignana
Grotte lasciate dai prelievi di tufo alla Cala del Bue Marino

Diario di viaggio a Favignana
Grotte residue dai prelievi di tufo alla Cala del Bue Marino

Spiagge a Favignana
"Architetture" residue dall'estrazione di tufo alla Cala del Bue Marino

Proseguendo verso ovest incontriamo Cala Azzurra che sapevo essere una bella baia sabbiosa. Le aspettative erano alte in base alle foto viste. Purtroppo, come si nota qui sotto, l'acqua era abbastanza sporca, ma sarà  sicuramente dipeso dalla giornata sbagliata e dalle correnti sfavorevoli.  Siamo ripartiti quasi subito. 

Percorsi a Favignana
Cala Azzurra

Andando "alla mano"  arriviamo ad un'altra insenatura che ci  colpisce per la morfologia articolata, ricca di archi e piccole grotte. Si tratta di Cala Grotta Perciata (bucata). Qui l'acqua è trasparente e pulita. Notiamo che, in questa zona, sono scomparse le tracce dell'estrazione del tufo. Facciamo volentieri una breve sosta e qualche foto.

Spiagge a Favignana
Cala Grotta Perciata - Favignana

Mare a Favignana
Cala Grotta Perciata

Mare in Sicilia Favignana
Cala Grotta Perciata a Favignana

Visitare Favignana
Cala Grotta Perciata a Favignana

Spiagge a Favignana
Cala Grotta Perciata

Proseguendo la nostra perlustrazione, giungiamo ad una bella spiaggia ampia e sabbiosa a fondale digradante, ben attrezzata con stabilimenti e punti di ristoro. E' Lido Burrone, ideale per chi ha bambini e ama le comodità. E' piuttosto affollata, un po' in stile Rimini Beach e l'acqua è bella e trasparente. Anche qui facciamo un breve giro e qualche scatto. 

Spiagge più belle a Favignana
Lido Burrone con lo sfondo di Forte Santa Caterina, lato Sud

Lido Burrone - Favignana
Lido Burrone

Spiagge più belle in Sicilia
Lido Burrone

Lido Burrone - Favignana
Lido Burrone

La spia del carburante comincia ad occhieggiare e qui distributori non se ne vedono... siamo quindi costretti a tornare verso il centro, sulla parte opposta dell'isola, per fare rifornimento, questa volta in self-service;  non possiamo fare a meno di notare che, a parità di importo, la lancetta del carburante sale quasi del doppio rispetto a stamattina... Ripartiamo verso Cala Rotonda di cui ho visto immagini bellissime e questa volta le aspettative non sono disattese. Ci troviamo di fronte ad un'ampia insenatura circolare che racchiude uno specchio d'acqua cristallina. Lo sguardo viene subito rapito da un arco in pietra, opera che, acqua e vento come abili artisti, hanno scolpito nei secoli su commissione di Madre Natura. Si tratta del cosidetto Arco di Ulisse.

Spiagge più belle in Sicilia
Cala Rotonda - Arco di Ulisse, scopito dall'acqua e dal vento per conto di Madre Natura

La baia è uno spettacolo e la luce del tramonto le dona ulteriore bellezza, rivestendola coi suoi caldi colori. Per raggiungere la spiaggia è necessario percorrerne il perimetro a piedi fino a calare sulla battigia. La sabbia è grossolana, mista a ciotoli, così come il fondale che alterna ghiaia e roccia. L'acqua è ferma e limpidissima. 

Spiagge più belle di Favignana
Cala Rotonda vista dall'alto

Cala Rotonda Favignana
Mare piatto a Cala Rotonda 

Cala Rotonda Favignana
Acqua cristallina a Cala Rotonda 

Data l'ora, la cala è semideserta, popolata solo da una vivace comitiva di amici che ridono e scherzano chiassosamente, sfottendosi a vicenda su qualsiasi cosa. La parlata ci è familiare, ci avviciniamo e scopriamo che sono riccionesi, nostri dirimpettai. Non poteva essere altrimenti visto lo spirito gogliardico dei romagnoli. Partecipiamo anche noi all'allegro gioco con qualche battuta sull'eterna rivalità tra Rimini e Riccione, poi salutiamo per continuare il nostro giro perlustrativo. Alla fine ci stendiamo e ci godiamo lo spettacolo del sole che, scendendo, avvolge la baia in una magia di luce e di pace che solo al tramonto trova compimento.

Diario di viaggio a Favignana
Cala Rotonda accesa dai toni caldi del tramonto

Mare più bello in Sicilia
Riflessi su Cala Rotonda nella magia del tramonto

E' ora di lasciare questo luogo incantato per tornare al traghetto che ci riporterà a Trapani, ma prima di sfrecciare verso il porto, salutiamo Cala Rotonda con un ultimo scatto all'Arco di Ulisse, sperando sia di auspicio per un futuro ritorno.

Cala Rotonda Favignana Arco di Ulisse
Arriverci a Cala Rotonda - Arco di Ulisse

Riconsegnamo quindi lo scooter e ripassando davani a Palazzo Florio, decidiamo di entrare a curiosare, fermandoci a guardare il filmato sull'epopea della dinastia omonima. La storia di questa famiglia mi ha davvero impressionato: com'è possibile essere così abili da conquistare il mondo e perdere tutto in così poco tempo?

Palazzetto Florio Favignana
Palazzetto Florio alla luce del tramonto - Favignana

Usciti dal Palazzetto ormai è buio e non resta che recarci alla banchina ad attendere la nostra nave. L'impassibile Forte di Santa Caterina è sempre lì, a vegliare sulla notte isolana, appena rischiarato dagli ultimi bagliori diurni che lasciano il posto alla falce lunare, nell'eterno avvicendarsi del giorno con la notte. 

Cose da vedere a Favignana
Il Forte di Santa Caterina veglia sul sonno di Favignana, mentre la luna fa capolino dietro al monte

Sulla nave, stanchi ma felici, ripercorriamo mentalmente la giornata appena trascorsa, immersi in una natura splendida, che ci ha regalato tanta bellezza e tante emozioni. Non convenite con me che merita di essere amata, difesa e protetta il più possibile?
E' necessario, ormai, che ognuno di noi prenda coscienza del fatto che ogni nostro gesto produce delle conseguenze e che ogni danno che provochiamo all'ambiente lo provochiamo a noi stessi. Senza compiere imprese eclatanti come gli attacchi di Green Peace, che peratro ammiro e ringrazio, potremmo semplicemente cercare di limitare il più possibile gli sprechi e i rifiuti, di fare bene la raccolta differenziata, di non usare più detersivo del necessario, di non lasciare luci accese quando non servono, così come il riscaldamento e l'aria condizionata, di evitare carta e plastica usa e getta; vengono distrutte foreste secolari che buttiamo nel bidone in cinque minuti sottoforma di fazzoletti e tovagliolini che usiamo una sola volta! E l'elenco può ancora continuare... Insomma, prendiamoci le nostre responsabilità rivedendo le nostre abitudini quotidiane e cercando di bandire tutti quei comportamenti che inquinano e depauperano inutilmente la nostra Terra. Già questo significherebbe tanto per il pianeta, affinchè noi e i nostri figli possiamo vivere una vita migliore e continuare a godere di tanta meraviglia.

Come al solito, avremmo voluto fare e vedere tanto altro, ad es. la parte nord-ovest dell'isola che ci è mancata completamente, e poi lo struscio serale, la cena al ristorantino, i Giardini dell'Impossibile... ma il tempo vola. Però, come diceva qualcuno, "non escludo il ritorno"!  In fondo i sogni, come l'amore, sono il motore della vita...


==>  Qui la 2^ Parte: Mazara del Vallo



  Immagine 04 Cuori  Alla prossima "Evasione"... non so se fuori o dentro la mia cucina!   Immagine 04 Cuori


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